martedì 11 agosto 2009

L'ottimista vive meglio

Una ricerca durata otto anni su un campione di 100 mila soggetti ha messo in rilievo un’associazione tra ottimismo e salute fisica.
Lo studio, condotto sotto l’egida dell’Università di Pittsburgh e pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, ha scoperto che le pessimiste – il campione indagato era composto di sole donne – in media hanno la pressione sanguigna più elevata e una maggiore quantità di colesterolo nel sangue. La ricerca per durata ed estensione è tra la più accurate del genere, nonostante siano numerose (qui una raccolta degli ultimi studi in materia) le pubblicazioni che hanno dimostrato una relazione tra la buona salute e un atteggiamento mentale positivo.

UOVO E GALLINA - I dati nel dettaglio dicono che chi manifesta pensieri ostili verso gli altri e verso il futuro ha il 16 per cento di possibilità in più di ammalarsi di una malattia mortale; le ottimiste invece soffrono meno di patologie cardiovascolari (9%). Secondo la dottoressa Hilary Tindle, a capo del gruppo di ricerca, «la maggior parte dei dati suggerisce che un'elevata e prolungata situazione di negatività è rischiosa per la salute». Una delle possibili spiegazioni dei risultati della ricerca è che l’ottimismo si riveli prezioso nelle situazioni avverse e consenta di prendersi meglio cura di sé in caso di malattia. Altra ipotesi plausibile il fatto che le donne che si sono dichiarate ottimiste fossero più sportive, meno fumatrici e più magre delle pessimiste. Resta però da capire innanzitutto il corretto rapporto causa-effetto – se cioè si è malati perché cinici o cinici perché malati - e poi le modalità attraverso cui la causa esercita le sue conseguenze.

http://www.corriere.it/

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