Credere in se stessi implica varie qualità, una molto importante è il coraggio, il coraggio di fronteggiare e procedere. Il coraggio è sempre legato alla determinazione e per svilupparlo l’arte di “studiare” è un modo per non dare per scontato che so già.
Esploro un argomento ponendomi delle domande:
• Cos’è il coraggio? (o un'altra qualità)
• Come lo sviluppo?
• Se avessi più coraggio cosa succederebbe nella mia vita oggi?
Dobbiamo sempre capire, sperimentare e ampliare la nostra consapevolezza per essere più autonomi, indipendenti e forti. Questo ci farà sentire liberi.
Ci sono dei nemici al credere in se stessi:
• la diffidenza – per supplire un po’ a questo atteggiamento posso praticare di vedere tutto come un gioco, di sentirmi come un bambino innocente. Ciò è fattibile quando ritorno al principio citato sopra, ovvero che siamo innatamente esseri colmi di tutto ciò che ci serve per coltivare una vita felice.
• Il senso di colpa – E’ un atteggiamento distruttivo che lega, come una fune, a brutti ricordi del passato. Devo mettere un punto finale e guardare avanti. L’esperienza è l’arricchimento quindi ne trarrò beneficio senza permettere ai ricordi di seppellirmi nel passato.
La vita è apprendimento costante, il nostro futuro è nelle nostre mani.
• La dipendenza da ciò che altri dicono di noi - Coloro che ripongono fiducia in voi, coloro che credono in voi, vi danno la forza di fare cose che non avreste fatto. Ricordate uno o più momenti in cui qualcuno ha creduto in voi e cosi avete fatto più e meglio di quanto potevate immaginare? Nel credere c’è forza e nel muoversi grazie a questa fiducia c’è successo.
E’ importante ispirare gli altri ad avere fiducia e ci ritornerà sotto forma di amore e questa energia ci renderà più forti.
Credere è comunque un verbo “interessante” perché se “sono” non credo.
Credo quando ho perso contatto con la mia vera identità (di anima) e allora devo fare lo sforzo di capire, di credere e di provare. Quando “sono” non mi pongo il problema credo o non credo, semplicemente sono.
Dove c’è il verbo credere c’è, potenzialmente anche il verbo dubitare.
Ma nella nostra realtà, nella dimensione di crescita, è utile credere sulla base di una fede consapevole e non cieca, di una consapevolezza vissuta, per evolvere con una sana attenzione. E’ bene credere che posso essere migliore, che posso cambiare e che posso dare, nel mio piccolo, un grande contributo al cambiamento di questa umanità.
Ogni goccia che compone l’oceano è preziosa, e cosi il vostro apporto.
Crederci è auto stima, è amore, è rispetto.
Possiamo aiutarci con la meditazione. Meditare vuol dire pensare ma, abbinato allo yoga significa dirigere la nostra mente per staccare dai pensieri quotidiani che ci tolgono energia ed insegnarle a sostare in un unico pensiero. Un pensiero vero, che ci avvicina a noi stessi e che stimola un’esperienza di pace, di protezione e sicurezza.
Fonte:
http://www.rajayoganewsletter.com/
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