sabato 23 novembre 2019

Crescere la tua autostima con tecniche semplici e funzionali

Ognuno di noi è unico e irripetibile, ha talenti e potenzialità che possono essere riconosciuti e sviluppati.
Possiamo definire l'autostima come la percezione soddisfacente del proprio valore e delle proprie capacità.

Come ti valuti? Che voto ti dai? Ti giudichi?

Diversi studi hanno evidenziato come ci sia una netta correlazione tra il livello di autostima e il successo nella vita. Se hai un'alta valutazione di te stesso, è molto più probabile che tu riesca a vivere una vita piena ed appagante. Ma se così non fosse?

L’autostima è qualcosa che, come quasi tutto il resto, si può imparare.

E aggiungo: si può imparare molto velocemente.

E i risultati si vedono subito: una volta imparato ad avere una alta considerazione di te stesso o te stessa, la visione del tuo mondo prima, e il tuo mondo stesso poi, cambia radicalmente.

  • Cambia la tua capacita di comunicare con gli altri: diventi più persuasivo ed efficace.
  • Cambia il tuo carisma, perché diventi più attraente, già dal solo modo in cui ti muovi.
  • Cambia la tua capacità di affrontare le sfide.
  • Aumenta il tuo coraggio.
  • Aumenta la tua capacità e prontezza decisionale.
  • Migliora la qualità della tua vita.
Dunque se pensi che la tua autostima potrebbe non essere al livello che desideri c'è un corso che ti consiglio e che ti aiuterà davvero: COME AUMENTARE L'AUTOSTIMA



Il corso è stato creato da Max Formisano un esperto della crescita personale, ha pubblicato 7 libri, tra cui “Public Speaking per tutti” e i best seller “Produttività 300%” (con prefazione di Italo Pentimalli), “Se solo potessi” (con prefazione del “guru” del management americano, Stephen M.R. Covey).
Ha creato decine di corsi multimediali: dalla produttività al parlare in pubblico a formare i formatori. E’ stato intervistato da Repubblica, Sky, Il Giornale, Rai2, il Messaggero, Millionaire e altri. Ha creato la metodologia S5® e la Crescita Personale Semplificata®.


mercoledì 13 novembre 2019

Caro Diario e se non fosse così?

Caro diario,
Ho vissuto come un fantasma, delle volte apparivo, ma il resto del tempo nessuno mi vedeva, neanche io.
Ho vagato su questa terra col terrore di essere vista, ma ero un fantasma e la gente avrebbe riso di me.
Sto alzando pian piano il lenzuolo che mi copre, che mi nasconde, non è facile. Togliendo vedrebbero la vera me, dovrei affrontare la vita presentandomi al mondo col mio viso, il mio corpo e le mie debolezze. Ho paura.
Non mi sono mai sentita accettata, ho sempre percepito di non andare bene per gli altri. Quando ho tentato mi sono sentita sola e tutti contro.
Lo so forse era sola una percezione sbagliata, era ciò che volevo vedere. La mia insicurezza tramandata da mio padre.
Non poteva crescermi diversamente, crescere una figlia forte e indipendente avrebbe voluto dire vederla andar via. 
Ho sentito il peso delle sue frustrazioni, ho respirato la sua ansia. Non era un uomo sicuro e ha finito la sua vita su questa terra rinchiuso nelle sue 4 mura e ci ha sempre vissuto, perché per timore se l'era create dentro di sé quelle mura. Avvolto nei suoi modi di dire ripetitivi, nelle sue consuetudini e nel suo ordine ossessivo. Tutto per avere delle certezze, erano la sua stabilità.
Papà mi ha trasmesso tutto e sono qui nelle mie 4 mura. Ho bisogno di una spinta.
Togliermi il lenzuolo aprendomi al mondo, solo questo posso fare. Scrivere.
Ho bisogno di raccontarmi come non ho mai fatto, perché ha un senso quel che voglio dire, è importante per me e sono certa ci sarà qualcuno ad ascoltarmi.




Mi sento bloccata, affaticata. Sono certa che per me ci sia qualcosa di grande e di migliore, solo che ora non ho ancora gli occhi giusti per vederlo. Sto imparando, ma spesso ritrovo le vecchie circostanze che si ripresentano e mi fanno ritornare la persona di prima. Mi accorgo di qualcosa di nuovo: ogni ricaduta dura sempre meno e mi rialzo con sempre più forza, potenza. Mi sento più decisa, più sicura. La lotta è dura. Inizio a pensare che quella che sono stata non ci sia più, io sono più reale della precedente. La prima era in un tumulto di sentimenti, di avvenimenti, si faceva prendere tanto da non percepire vie d’uscita: “io sono così, diceva, il mio futuro è questo”. 
Solo ora comprendo che nulla è già scritto.
Finchè respirerò potrò cambiare ogni cosa di me e di conseguenza modificare gli avvenimenti. Non sono più invisibile, io ci sono. Se sono qui è perché qualcosa della mia vita posso fare, posso vivere invece che lasciarmi vivere. Posso scegliere, che bella questa parola: scegliere. Ho sempre un’altra strada da poter percorrere, ho sempre un altro angolo da girare, la mia strada non è segnata. Sto percorrendo una via decisa da altri, la posso modificare se voglio. Se una cosa non mi piace la cambio, se una cosa mi fa male la evito.
Scelgo di lasciar andare i ricordi, il mio passato mi ha portata qui in questo preciso istante in cui faccio queste riflessioni, lo ringrazio e lo lascio andare. Voglio avere la forza di decidere la mia vita come sarà da questo momento in poi, perché io non sono la descrizione di altre persone.
 Coelho diceva: Il tuo vero io è quello che tu sei, non quello che ne hanno fatto di te.
Mi hanno detto com’ero, come dovevo essere; sono stata definita, catalogata, classificata, giudicata e se non fossi così? Se non fossi come mi hanno identificata? 
Sono stata sempre la piccola di famiglia, ma ora sono adulta e forse non mi ci sento ancora totalmente. 
Come il fantasma sento aleggiare la me piccola, quella che non è in grado di prendersi responsabilità, di decidere, di dire la sua. 
Mi rendo conto di come tante cose di per se insignificanti, possano invece avere un riscontro deleterio per il nostro io. 
Tanti commenti lasciati lì per caso dalle persone che ti passano affianco, ti colpiscono, ti rimbombano nel cervello, ti ferisco e restano in te come un piccolo seme che cresce in te senza che tu te ne renda conto. 
Un seme che farà dei danni profondi. Una parola detta senza riflettere, un commento detto ingenuamente da un genitore, una battuta lanciata così per ridere. All’inizio non gli dai troppo peso, ma se ci rifletti ti ritrovi a farti condizionare una vita da quell’unica parola su miliardi di parole che ascolti ogni giorno.
Mi fermo, respiro, penso che è ora di andare avanti, le 4 mura non mi bastano più.
 Le mie sicurezze in realtà sono la mia prigione. I miei tentativi per evadere restano tali se non gli dò una bella scossa. Ecco un terremoto che cambi le cose, un terremoto interno di quelli che ti fanno agire e non fermarti più


Sono libera dai giudizi altrui.
Sto riflettendo su questa frase, è una frase che vorrei poter dire, vorrei poterci credere.
Ma cosa sono i 'giudizi'?
Spesso mi sento giudicata, pur non essendo stato espressi apertamente un giudizio, spesso sono creazioni della mia mente. Siamo noi a sentirci giudicati, è una nostra sensazione. Li creiamo perchè ci sentiamo in difetto, ci sentiamo mancanti di qualcosa o pensiamo di aver commesso un errore. Tutto parte dai nostri pensieri. Siamo prigionieri di noi stessi non delle situazioni o di altre persone.
Mi rendo conto che quando mi sento giudicata mi metto sulle difensive o attacco e penso a come possa la gente giudicarmi, a come abbia torto, me la prendo con loro per uno sguardo, un gesto o una parola non detta. Perchè io mi aspettavo un gesto diverso o una parola in più. IO me l'aspettavo. E dò per scontato che siano loro, gli altri, in difetto, non mi metto in discussione. Ora sto guardando tutto in maniera diversa e mi rendo conto che sono stata io la vera giudicatrice, io che volevo elevarmi a vittima. Ho emesso giudizi su di loro e su di me. Non devo fermarmi all'apparenza, oltre c'è tanto, c'è tutto, c'è di più.
Inizio a guardarmi diversamente, provo a osservare gli altri in modo diverso e scopro un mondo nuovo. Dove vedevo supponenza vedo debolezza; dove vedevo rabbia ora vedo insoddisfazione.

Metto in discussione anche il mio passato, giudizi che ho espresso verso persone che non meritavano, che andavano comprese più che condannate. Ora so che posso vedere le cose diversamente, posso cambiare il mio presente, il mio futuro e imparare da ciò che è stato

domenica 27 ottobre 2019

La gratitudine cambia la vita

Che cosa puoi fare fin d'ora per cominciare ad imprimere una svolta alla tua vita?
Il primo passo consiste nel fare un elenco delle cose di cui sei grato. E' un'azione che cambia la tua energia e inizia a modificare il tuo modo di pensare. Mentre prima di questo esercizio è probabile che la tua attenzione sia concentrata sulle cose che ti mancano, sulle tue lamentele e i tuoi problemi, quando l'avrai messo in pratica prenderai un'altra direzione. Comincerai a provare gratitudine per tutte le cose che ti fanno sentire bene. (Dr. Joe Vitale)

La parola gratitudine deriva dalla parola latina gratia, che significa grazia, gentilezza o gratitudine (a seconda del contesto). In un certo senso, la gratitudine comprende tutti questi significati.
 La gratitudine è un apprezzamento grato per ciò che un individuo riceve, tangibile o intangibile.
Con gratitudine, le persone riconoscono la bontà della loro vita.
Nel processo, le persone di solito riconoscono che la fonte di quella bontà sta almeno parzialmente al di fuori di loro. Di conseguenza, la gratitudine aiuta anche le persone a connettersi a qualcosa di più grande di loro come individui, sia che si tratti di altre persone, della natura o di un potere superiore.

Il monaco benedettino, David Steindl-Rast , suggerisce che la gratitudine ha due qualità di base.
La prima è l' apprezzamento: riconosci che qualcosa è prezioso per te, che non ha nulla a che fare con il suo valore monetario.
La seconda qualità è che la gratitudine è gratis: ti è stata data liberamente.

La gratitudine è la chiave di una vita felice che teniamo nelle nostre mani, perché se non siamo grati, non importa quanto abbiamo non saremo felici - perché avremo sempre bisogno di qualcos'altro o qualcosa di più. ~ Br. David Steindl-Rast
 Aumentare la tua gratitudine è utile perché:


  1. è un acceleratore dell'umore istantaneo e si sente subito in quel momento
  2. probabilmente ti sentirai più vicino ad amici e parenti
  3. probabilmente ti godrai di più la vita
  4. fa bene alla salute fisica
  5. è più facile affrontare i momenti difficili
Uno dei motivi per cui la gratitudine può cambiare la tua vita è perché sposta la tua attenzione. Vedi, la vita è tutta focalizzata. Qualunque cosa ci concentriamo, ci muoviamo verso. Quando viviamo in uno stato di mancanza e negatività, vediamo di più. È facile vedere qualcosa in una luce negativa quando ti concentri su quello. È facile vedere tutti i problemi e i dilemmi che circondano una situazione in cui il tuo pensiero è abitualmente orientato verso quello.

Gli studi hanno collegato in modo univoco la gratitudine alla soddisfazione della vita e non è un segreto che le persone che sono riconoscenti per le cose siano molto più soddisfatte della loro vita.

Un modo chiaro in cui la gratitudine può cambiare la tua vita è riducendo le tue paure perché è difficile essere timorosi e riconoscenti allo stesso tempo. La paura è ciò che accade quando restiamo a soffermarci su argomenti che riteniamo essere fuori dal nostro controllo. Estrapoliamo gli scenari peggiori possibili e immaginiamo la nostra situazione futura e la nostra eventuale morte quando viviamo in uno stato di paura.

C'è una convinzione interiore che si sviluppa quando sei veramente grato per le cose. Fornisce una buona mente, il tipo che non esiste quando vivi con l'aspettativa di certe cose. 


Finché sei felice, sano e sano nella mente, nel corpo e nello spirito, puoi raggiungere i tuoi obiettivi senza troppa distrazione esterna. Ma quando ti mancano queste cose perché non sei soddisfatto del tuo attuale stato di cose, vivi in ​​quello stato di negatività e mancanza, ed è più difficile andare avanti.

Quando sei così concentrato su cose che non vanno nella tua vita, come puoi spingere instancabilmente verso obiettivi che sono potenzialmente anni di distanza dal diventare una realtà? Non puoi. In effetti, ciò che tende ad accadere è che ci distraggiamo, perdiamo tempo e ci impegniamo in attività che ci ostacolano piuttosto che aiutarci.
Una buona abitudine è quella di fermarsi un attimo ed elencare (meglio scrivere) almeno 3 cose di cui si è grati, iniziando da quello che ci viene più spontaneo come l'abbraccio di un nostro caro, lo stare bene, l'essere vivi. Quansiasi cosa va bene se si ringrazie col cuore, piano piano diventerà una bellissima abitudine.
Io ringrazio voi per avermi dedicato un pò del vostro tempo per leggermi 💗

Leggenda Indù: tutti gli uomini erano Dei


“Una vecchia leggenda indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei.
Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma - signore degli dei - decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo.
Il grande problema fu quello di trovare un nascondiglio.
Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero la cosa seguente: "seppelliamo la divinità dell'uomo nella Terra".
Brahma tuttavia rispose: "No, non basta. Perché l'uomo scaverà e la ritroverà".
Gli dei, allora, replicarono: "In tal caso, gettiamo la divinità nel più profondo degli Oceani".
E di nuovo Brahma rispose: "No, perché prima o poi l'uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani, e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie".
Gli dei minori conclusero allora: "Non sappiamo dove nasconderla, perché non sembra esistere - sulla terra o in mare – luogo alcuno che l'uomo non possa una volta raggiungere".
E fu così che Brahma disse: "Ecco ciò che faremo della divinità dell'uomo: la nasconderemo nel suo io più profondo e segreto, perché è il solo posto dove non gli verrà mai in mente di cercarla".
A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l'uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne,scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui.”
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