giovedì 8 settembre 2016

Immagini forti.


Spesso sul web, in particolar modo su facebook e twitter, girano foto di corpi martoriati, uccisi, picchiati, torturati e, molto spesso, troppo, sono corpi di bambini.

Io mi chiedo perché farli girare? Perché far vedere questo dolore, non capisco chi decide di condividerle, credo che sia una mancanza di rispetto verso queste persone. Non c’è bisogno di vedere un corpo senza vita di un bimbo per capire che abbia sofferto, questo non mi rende più partecipe al dolore, mi fa solo soffrire di più.

Trovo che sia più ragionevole un rispettoso silenzio che far girare immagini di morte e dolore. Se solo potesse servire a far riflettere l’artefice di tali crimini, sarei la prima a farlo, ma, ahimè, queste persone non possono che trarre più forza da questo. Per non parlare del rischio di emulazione. Chi commette questi crimini, Stato o singolo che sia, non cambierà il suo modo di vivere o di pensare, non gli interessa quello che ha fatto, altrimenti non l’avrebbe fatto.

E’ vero, lo confesso, sono per la positività. Ritengo molto più utile scambiare cose positive, belle azioni, gioiosi comportamenti, piuttosto che tragici eventi. Le tragedie avvengono ogni giorno, da sempre le persone uccidono o fanno del male al prossimo, e di certo la loro condivisione non ci spingerà a comportarci meglio. Ci incupiscono, ci rattristano, ci deprimono…abbiamo bisogno di messaggi che ci diano fiducia, sicurezza, voglia di migliorarci. Non dico che bisogna nascondersi o andare a vivere in un eremo per vivere bene, perché la vera sfida è stare qui e combattere con le nostre armi migliori che sono il sorriso e la positività.

Non c’è nulla di più dannoso che lasciarsi travolgere dal bombardamento mediatico.

Pensiamo a cosa significa ‘condividere’: dividere, spartire con altri.

E cosa c’è di più bello se non condividere un sorriso o una frase di incoraggiamento? Siamo sicuri che ciò che vogliamo diffondere siano immagini di stragi e sofferenza? E’ questo di cui vogliamo riempire il mondo?

Sarebbe facile rispondere che è questa la realtà in cui viviamo e bisogna guardarla in faccia. Il problema è che la realtà è esattamente quello che noi vogliamo che sia. Se solo potesse cambiare le cose, sarei pronta a farlo anche io, riempire blog, facebook solo di immagini violente….ma più ne parliamo, più le condividiamo e più ci sembrerà che al mondo esista solo quello. Per cui lasciamo in pace quei poveri bambini e dedichiamo loro magari un attimo di silenzio o di preghiera.

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