L’ansia è un eccellente sistema di allarme umano. Ci informa che sta
per accadere qualcosa di importante e di potenzialmente dannoso e ci
invita ad agire per impedirne o limitarne gli effetti pericolosi. Per
compiere il suo compito, il sistema di allarme ci avvisa attraverso lo
stato corporeo (con respiro affannoso o veloce e superficiale, tensione
muscolare, irrequietezza), attraverso lo stato mentale (con pensieri
ricorrenti e martellanti, che ci impediscono a volte di distrarci dalla
preoccupazione allarmata) e attraverso lo stato emotivo (con senso di
disagio, fretta, paura, rabbia). Ma, come i sistemi di allarme
elettronici, a volte può funzionare male, e scattare anche quando non è
il momento, o per qualsiasi piccola variazione delle circostanze.
Oppure può non scattare quando servirebbe, e quindi farci sottovalutare
l’importanza della situazione incombente.
Se l’ansia scatta anche quando non sarebbe il caso, possono
insorgere i disturbi d’ansia, quali le fobie, gli attacchi di panico,
le rimuginazioni ossessive senza vie di uscita, le compulsioni (ovvero
la necessità di compiere azioni ripetitive di fatto inutili rispetto
all’obiettivo) e alcuni sintomi psicosomatici ricorrenti di allarme. In
questi casi, conviene rivolgerci allo psicoterapeuta (o almeno parlarne
al medico di famiglia), senza lasciarci scoraggiare dalla vergogna.
Se invece l’ansia eccessiva è occasionale, possiamo provare a
domandarci (scrivendolo su un foglio) qual è stato l’evento attivante,
quali emozioni abbiamo provato, quali pensieri abbiamo fatto in
quell’occasione, quali azioni abbiamo compiuto e quali conseguenze ne
sono derivate. Ci accorgeremo che spesso abbiamo usato strategie
inadeguate che ci hanno solo limitato la vita senza portarci a
risultati positivi. E diventeremo più consapevoli dei nostri eventuali
errori di pensiero, anche semplicemente facendo l’esercizio da soli. A
questo punto possiamo provare a ridimensionare i pensieri di allarme, e
a raccontare il nostro stato d’animo ad una persona cara o che ci
appaia saggia, che sia in grado di ascoltarci senza giudicarci
negativamente: la morsa dell’ansia probabilmente si allenterà in breve
tempo.http://www.radio24.ilsole24ore.com/
A cura del Dott. Francesco Aquilar, Psicologo e Psicoterapeuta Cognitivista e Comportamentale.
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