Non sono dettate dal caso: a determinare le emozioni ci sono vere e proprie "leggi".
Nico Frijda, psicologo dell'Università di Amsterdam, ha condotto un ampio studio sull'argomento e ne ha individuate dodici. Accertate o meno, rappresentano comunque un modo utile per riflettere e andare più a fondo nel campo delle emozioni che ci guidano. Eccole in breve.
1- La legge delle situazioni
La prima regola è la più semplice: le emozioni derivano dalle situazioni. Ne consegue che lo stesso genere di situazione provoca lo stesso genere di risposta emotiva: una perdita genera dolore, una vittoria genera felicità, qualcosa che spaventa genera paura.
2 - La legge dell'interesse
Proviamo delle emozioni perché qualcosa ci sta a cuore. Ovvero, quando abbiamo un interesse nei confronti di ciò che può accadere a un oggetto, a una persona, a noi stessi. Le emozioni nascono dalla preoccupazione che nutriamo.
3 - La legge della realtà apparente
Qualunque cosa ci appaia reale può suscitare un'emozione. In altre parole, il modo in cui valutiamo o interpretiamo un situazione determina l'emozione che ne consegue. Il motivo per cui un film, uno spettacolo o un libro scadenti non ci catturano emotivamente sta nel fatto che non riusciamo a percepirne la veridicità. Per emozionarsi è necessario che qualcosa risulti ai nostri occhi reale. Per esempio, un lutto può non colpirci nel momento in cui ci viene detto che una persona a noi cara non c'è più, ma solo quando ci rendiamo conto, per esempio, che non possiamo più chiamarla e sentirne la voce.

4, 5, 6 - Le leggi del cambiamento, dell'abitudine e del paragone
La legge dell'abitudine indica che nella vita siamo abituati alle circostanze, qualunque esse siano. Le emozioni, perciò, rispondono abbastanza prontamente ai cambiamenti. Ciò significa che tendiamo sempre a paragonare ciò che accade con il saldo quadro di riferimento a cui siamo abituati. E le nostre emozioni, di conseguenza, tendono a rispondere più rapidamente ai cambiamenti che interessano questo solido schema di riferimento.
7 - La legge dell'asimmetria edonistica
Ci sono condizioni terribili a cui facciamo fatica ad abituarci. Se le cose si mettono davvero male, è impossibile evitare sentimenti negativi di paura o ansia. Per converso, le emozioni positive svaniscono in fretta. Non importa quanto siamo innamorati, quanti soldi abbiamo vinto alla lotteria o quanto ci abbia reso felici una notizia: le emozioni positive, a differenza di quelle negative, hanno una durata breve nel tempo.
8 - La legge della conservazione del blocco emotivo
Il tempo non cura tutte le ferite, o se lo fa, lo fa indirettamente. Certi eventi possono mantenere il loro potere emotivo per anni, a meno che non vengano rivissuti e rielaborati. È questo rivivere un evento e ridefinirlo che permette di ridurre il carico emotivo ad esso associato. Ecco la ragione per cui eventi che non sono stati rielaborati, come il fallimento di un esame o il rifiuto di un potenziale partner, possono mantenere il proprio potere emotivo per decenni.
9 - La legge della chiusura
Il modo in cui rispondiamo alle emozioni tende a essere assoluto. Spesso conducono ad azioni immediate di un tipo o di un altro, e non tollerano discussioni. In altre parole, le risposte emotive sono chiuse a giudizi od obiettivi che possano mitigarne o modificarne la reazione.

10 - la legge dell'interesse per le conseguenze
In genere le persone prendono in considerazione le conseguenze delle proprie emozioni e le modificano. La rabbia, per esempio, può provocare sentimenti violenti verso qualcuno, ma si tende a controllare gli impulsi estremi e ci si limita, per esempio, a urlare.
In altre parole, certe emozioni producono tipi di risposta, che gli individui tendono nonostante tutto a moderare.
11, 12 - Le leggi del peso leggero e del grande profitto
L'impatto emotivo legato a un evento dipende dall'interpretazione che ne diamo. Imprimere una svolta diversa alla situazione può modificarne il sentimento. La legge del peso più leggero indica che le persone sono particolarmente motivate a ricorrere alla rielaborazione per ridurre le emozioni negative. Per esempio, possiamo affievolire la paura della crisi economica, generando l'illusione che la cosa non ci interesserà personalmente. È vero anche l'esatto opposto: un'emozione negativa può generare risposte positive: la rabbia può essere usata per allontanare qualcuno, la sofferenza per ottenere aiuto, la paura per trattenerci dal compiere imprese azzardate.
A cura di Alice Politi
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