a cura di Daniela Gentile
La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda è di essere potenti al di là di ogni misura.
E' la nostra luce, non la nostra oscurità a terrorizzarci maggiormente.
Noi ci chiediamo: chi sono io per essere così brillante, stupendo,
pieno di talenti e favoloso?
In realtà, chi sei tu per non esserlo?
Tu sei un figlio di Dio. Il tuo giocare in piccolo non serve al mondo.
Non c'è niente di illuminato nel ridursi
perché gli altri non si sentano insicuri intorno a te.
Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi.
Essa non è in alcuni: è in tutti!
E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsciamente
diamo agli altri il permesso di fare la stessa cosa.
Nel momento stesso in cui siamo liberi dalle nostre paure,
la nostra presenza libera automaticamente gli altri.
Nelson Mandela
Nell'articolo pubblicato nel numero di settembre (vedi Il male e l'ombra, Aam Terra Nuova n. 132) avevo sottolineato come la tendenza a proiettare le nostre ombre (cioè le parti negative che ci appartengono) sugli altri, indeboliscono il nostro potere personale. In realtà, ogni attitudine che genera dipendenza, che ci mette fuori dalla padronanza di noi stessi, che attribuisce all'esterno la colpa o il merito dei nostri stati d'animo, ci toglie un poco del nostro potere personale. Ci fa sentire in balia degli eventi, o degli altri, o del destino, spostando il baricentro della nostra vita pericolosamente all'esterno.
Se immaginiamo una persona di potere, la vediamo solidamente centrata su se stessa, tranquilla, sicura di sé. La sua energia è alta, fluida e le azioni sono misurate e decise, espressione diretta della volontà e della sua visione della vita.
Eva Pierrakos (Il Sentiero del risveglio interiore, ed. Crisalide) distingue la volontà interiore da quella esteriore. La prima proviene dal plesso solare ed è una forza pura che esprime il suo potere affermandosi sulla realtà esterna con calma e decisione. Purtroppo è spesso ostacolata da idee preconcette, malintesi e dubbi che la nostra mente produce nel tentativo di controllare la propria vita e quella degli altri, evitando di attraversare il dolore e la paura connessi intimamente al mestiere di vivere.
Allora si afferma la volontà esteriore, che è impaziente, frenetica e rigida, che muove dalla nostra mente razionale e che spinge a tutti i costi verso una soluzione, con orgoglio e arroganza.

IL FALSO POTERE
Occorre identificare con chiarezza il potere personale che arricchisce l'individuo e gli permette di realizzare i suoi obiettivi, dall'attitudine a usare il potere come difesa e soluzione ai problemi della vita.
Molte persone credono che esercitare il proprio potere ed essere indipendenti dagli altri rappresenti un modo per risolvere tutte le situazioni. Il Sentiero considera questa convinzione nient'altro che una pseudosoluzione, tipica del bambino che, per sentirsi al sicuro, tende a diventare forte e invulnerabile, in modo da non essere attaccabile e non soffrire. In questo modo, egli non fa altro che reprimere le sue emozioni, specie quelle tenere, la cui espressione metterebbe a nudo il bisogno di calore e di contatto, esponendolo al rischio di essere ferito.
Un tipo di difesa analogo si ritrova spesso anche in alcuni adulti. Si tratta di individui caratterizzati spesso da carattere competitivo e aggressivo che si sentono speciali e nel diritto di affermare se stessi prima di tutto e su tutti, i quali per ottenere potere svilupperanno dunque un atteggiamento egoistico.
Un atteggiamento opposto avranno coloro che scelgono la pseudosoluzione dell'amore. Costoro, per essere approvati saranno sempre generosi e altruisti.
C'è chi poi sceglie la terza pseudosoluzione: la serenità.
http://www.aamterranuova.it/default.asp

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