sabato 28 febbraio 2009

Silenzio vitale

Quando sei veramente tranquillo ti può accadere di tutto, eppure rimani sempre te stesso:
là fuori, nel mondo che ti circonda, può esserci la tempesta, eppure tu mantieni la calma e fai quello che va fatto.
Proprio quando dovresti sentirti una bandiera sbattuta dal vento o una scialuppa persa nel mare in tempesta, qualcosa nel profondo vive uno stato di calma operosa e ti fa sentire ancorato, sicuro, tranquillo. Da dove viene, e dove possiamo trovare questa calma? C’è una condizione capace di evocare la massima tranquillità possibile: la condizione del feto nell’utero materno.

Come un feto che cresceÈ immerso nel liquido amniotico, protetto da tutto, persino i suoni gli giungono ovattati. Eppure non si tratta di una condizione di inattività, anzi, quello è il periodo di massima attività che la vita conosca: lì opera un sapere diverso, arcaico, naturale, che da una cellula uovo è capace di creare un essere completo. Questa situazione non termina col parto, anzi prosegue per tutta la vita. Il cervello, immerso nel silenzio e nel buio come il feto, costantemente ci ricrea, in ogni istante milioni di cellule vengono rinnovate secondo un disegno di evoluzione e di crescita che non smette mai di operare in noi.

Vere e false viePer raggiungere la tranquillità non occorre allora evitare ogni difficoltà, risolvere sempre i problemi che ci assillano, realizzare tutte le nostre aspirazioni, far sì che nessuna sorpresa negativa ci possa accadere. No, questa non è tranquillità, è solo un’illusione, un’utopia. È un paesaggio immobile e innaturale, un miraggio che fa male all’anima, che ci spegne. Il punto in cui tutto è tranquillo e in cui possiamo calarci ogni volta che vogliamo non va cercato al di fuori, all’esterno, perché esiste solo dentro di noi. Dentro di noi c’è un mondo interiore in cui regna la tranquillità. Ed è sempre presente, anche se l’abbiamo dimenticato. È un punto di calma e silenzio che coincide con la nostra essenza, proprio quella che era attiva nei nove mesi della gestazione e ancora ci ricrea giorno per giorno. Solo se impariamo a collocarci in quel punto troveremo la stabilità che cerchiamo. È come per la pianta ben radicata: il mondo delle radici è tranquillo anche se alla superficie ci sono pioggia e vento. Se siamo radicati nessun evento potrà più sbilanciarci davvero.

Il problemahai perso la tranquillità perché cerchi le risposte “lontano” da te
Non sei tranquillo perché sei sempre in bilico, sbilanciato verso l’esterno, proiettato nelle relazioni, nei doveri, negli impegni, nell’esigenza di offrire una buona immagine di te aderente a standard che non ti appartengono. Hai perso naturalezza e spontaneità e finisci per smarrirti facilmente, per vivere nell’inquietudine, nell’ansia, per non sapere più chi sei.

La soluzione: in ogni istante puoi scendere in te stessoEsiste un tuo mondo interiore in cui è sempre presente un punto di calma assoluta. È un punto che vive nel buio, nel silenzio, nel mistero. Come un feto, cresce incessantemente e ti ricrea sempre nuovo, anche se tu non te ne accorgi o non lo vedi. Come il seme nella terra, sta nascosto nella profondità del tuo essere. Come le radici, nutre la pianta e insieme la rende stabile. In ogni istante puoi collocarti nel tuo punto di calma, in cui tutto è tranquillo. È a tua disposizione e contattarlo è molto facile.
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