mercoledì 11 febbraio 2009

Cos'è l'autostima?

L'autostima è il segnale che che ci avverte che stiamo convivendo felicemente con la nostra vera e intima personalità.

Un patto “a due”, che nasce e matura spontaneamente. Per questo l'autostima va coltivata ogni giorno; perchè se l'autostima manca ogni azione ci sembrerà più difficile.


Qual è il vero significato della parola autostima?
In effetti essa, spesso utilizzata con superficialità, indica qualcosa che sta alla base del nostro benessere. Autostima significa anzitutto avere fiducia in se stessi; a sua volta il termine fiducia deriva dal latino fides e da qui proviene il suo significato più autentico, quello di "patto": si tratta quindi di un legame necessario che ci unisce a noi stessi e al mondo esterno.


Sul modello del primo legame-patto con la madre, il bambino costruisce l’immagine di sé e imposta le relazioni con l’ambiente circostante. Se questo modello si revela adeguato, l'autostima si produrrà spontaneamente.



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L'autostima assomiglia alla fede

Anche il termine “fede”, come "fiducia", deriva dall'antica parola fides: ogni religione prevede, infatti, che il credente si affidi alla divinità, il cui mistero deve rimanere insondabile per l’uomo.
Anche fuori dall’ambito del sacro si utilizza la parola fede per riferirsi a delle credenze in un pensiero politico, in uno stile di vita (ad esempio il vegetarianesimo) o, più prosaicamente, nella squadra del cuore.


Possiamo definire l'autostima come la percezione soddisfacente del proprio valore e delle proprie capacità. Solitamente si crede che, per ottenerla, sia necessario raggiungere degli obiettivi prefissati, che ci confermino anche agli occhi degli altri. Ma in realtà un'autostima così ottenuta dipende più dal giudizio degli altri che dal nostro sentire. La vera autostima si conquista soltanto seguendo la propria natura e realizzando la nostra unicità.


I rischi legati alle età della vita (dove e come la nostra autostima viene attaccata)
Infanzia


In questa fase il mondo degli adulti esercita un potere assoluto: oltre alla famiglia i piccoli imparano ad aver fiducia in altre figure educative come i maestri, i professori e i preti. Ai bambini viene trasmesso un messaggio: loro sono piccoli e se vogliono crescere bene devono affidarsi all’esperienza dei grandi.


Adolescenza

Spesso quest’età è caratterizzata da una ribellione nei confronti dei genitori, della scuola, a volte della chiesa. Ciò non significa che il meccanismo di delega tramonti: in realtà viene solo spostato verso il gruppo di amici, verso i miti più diversi (cantanti, attori, sportivi...), a volte verso ideali universali cui affidiamo la nostra fiducia per il futuro.


Età adulta

L’ingresso nel mondo del lavoro e delle responsabilità fa sì che la nostra autostima trovi altri “luoghi” di approdo: saranno lo stato e le sue leggi, l’istituzione familiare, i partiti politici a incarnare le nostre aspettative e le ansie di sicurezza in un ordine che riproduce meccanismi appresi in tenera età.

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