Il suo carattere, un’impronta di autenticità che non è solo patrimonio genetico e che non ha ancora subito l’influenza e le correzioni insite in ogni sistema sociale ed educativo. Non a caso gli adulti, parlando dei bambini più piccoli, spesso ne evidenziano la spontaneità, la schiettezza, quasi a sottolineare quanto siano rare queste caratteristiche nel mondo “dei grandi”. E poi? Con l’età scolare e soprattutto con l’adolescenza si entra in un mondo di regole, norme e obblighi sociali che a volte lasciano spazio al carattere di una persona, più spesso lo plasmano e lo offuscano fino a renderlo invisibile. È a questo punto che ci troviamo di fronte a due vie ben diverse, spesso opposte, lungo le quali può incanalarsi il carattere di un individuo, a seconda di quanto sia conforme alle attese o poco accettato. Vediamole assieme...
Se il carattere viene represso
Controllato da adulto, in vecchiaia emerge il vero volto.
Esiste una convinzione diffusa secondo cui i bambini, se non adeguatamente “raddrizzati”, possono andare incontro nel corso della vita a molte difficoltà: si deve far comprendere loro l’autorità, occorre smussarne le spigolosità tipiche. Ma smussando e smussando, il carattere originale rischia di “inabissarsi” e la persona può convincersi che sia più opportuno adattarsi alle circostanze piuttosto che cambiarle, evitare i conflitti invece di viverli, assumere un atteggiamento mediatorio ma per lui innaturale. Certo, “dentro” qualcosa vorrebbe esplodere e rivelarsi, ma si sono ormai instaurati dei freni inibitori molto potenti. Dunque il carattere autentico è scomparso? Niente affatto: si è “solo” nascosto e può tornare a manifestarsi improvvisamente, magari in età avanzata, quando i vincoli sociali tendono ad allentarsi. Tipico è il caso di persone anziane note come pacifiche e accondiscendenti che di colpo diventano scontrose e insofferenti, sconcertando amici e parenti. Non sono impazzite: è il loro carattere che torna alla luce!
Se il carattere viene coltivato
Da giovane svela la sua natura, da vecchio ne inventa altre.
Esistono fanciulli che hano la fortuna di poter esprimere il loro carattere senza ostacoli. In questo modo riescono a maturare ciò che sono e diventano autonomi in fretta, svincolandosi dai condizionamenti. Se il tentativo censorio del mondo esterno connesso all’educazione non riesce, è facile che vivano un’età matura ricca di stimoli, soprattutto affine al proprio carattere, che riescono a esprimere e realizzare pienamente. Può succedere allora che, soddisfatte del tutto le proprie inclinazioni naturali e appagate le proprie tendenze, in età avanzata avvenga qualcosa di inaspettato: l’emergere del “lato ombra”, un bisogno sconosciuto e di segno contrario rispetto alla direzione della propria vita. Il viaggiatore ad esempio diventa stanziale, si lega ad un luogo, alle abitudini, si radica… Il ribelle, se non gli sono state tarpate le ali, “depone le armi” smettendo di lottare col mondo, il diplomatico diventa intransigente e allergico a ogni compromesso e lo stanziale scopre con sorpresa il desiderio di vedere cose nuove.
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