“Il libro è una bussola, ti permette di fare un viaggio dentro di te, di ritrovarti, curarti, salvarti”.
Questo è ciò che Stefania Moro, booktherapist per vocazione, pensa della parola scritta. E trovare armonia e serenità tramite la lettura e attraverso la “musica delle parole” è lo scopo che gli incontri di booktherapy si propongono.
Non serve essere accaniti lettori, basta avere voglia di fidarsi delle parole dei libri per lasciarsi indagare: “la parola scritta è qualcuno che ci è passato prima di te”, afferma Stefania, nella sua casa milanese, accogliente, intima, musicale, arredata con arte povera, mobili etnici, e soprattutto con i libri.
E’ qui che Stefania accoglie tutti coloro che abbiano voglia di iniziare un viaggio di booktherapy. Ma in cosa consiste, precisamente? La “Terapia del Libro” è la possibilità di trovare armonia ed equilibrio attraverso i libri: non si tratta di manuali di auto-aiuto, bensì di romanzi, saggi, raccolte poetiche…
Ogni libro può essere quello che parla di te, che parla a te: quello sugli scaffali delle librerie e delle biblioteche, quello che ti guarda dalla mensola del salotto e che per pigrizia non hai mai aperto. Stefania non fa altro che dare istruzioni su come riuscire a intraprendere un percorso di ricerca interiore partendo dalla parola scritta (e letta), per curare l’anima, per interrompere il cerchio vizioso di un pensiero ossessivo, per stare meglio con se stessi.
Nulla di clinico in tutto ciò, a partire dal setting: non uno studio freddo e formale, ma una casa, per spiegare che ognuno può trarre armonia dal testo scritto nella tranquillità della propria abitazione; non un ciclo di sedute, quindi, ma un unico incontro amichevole, una chiacchierata con Stefania, che scava con un sorriso e uno sguardo nell’animo di chi si fa leggere e guidare. Un incontro unico, perché poi il viaggio lo si fa da soli.
Come si svolge?
La booktherapist parte da poche informazioni sul soggetto “in esame” (bastano l’età, e magari un paio di righe scritte via email), e lei sceglie tra i libri quelli che possono fare leva su emozioni, ricordi, esperienze dell’interlocutore. Quindi si leggono insieme stralci di romanzi, versi di poesie, e da lì si parte per un viaggio al centro di sé: si parla, ci si confronta, si ricorda, si ricerca.
E cosa c’è di più profondamente terapeutico di un percorso introspettivo?
“Ognuno può diventare booktherapist di se stesso”, sostiene Stefania. “Si tratta semplicemente di imparare a usare i libri per far lavorare l’immaginazione, isolarsi, concentrarsi, e lasciare sovrascrivere dentro di sé la parola scritta. Solo così ci si cura con le parole”.
Stefania Moro, accanita lettrice dotata di profonda sensibilità, esercita la booktherapy da sempre su se stessa. E’ qualcosa di naturale e spontaneo per chi sente vibrare i testi, per chi avrebbe voluto essere l’autore di quelle parole. Nel corso della sua attività di editor si rende conto che il lavoro che compie con gli scrittori è al contempo un viaggio di ricerca dentro di sé e un viaggio di ispezione dentro l’animo dell’interlocutore: inizia quindi a pensare a un metodo da riprodurre che vada bene per tutti, quello dell’indagine – attraverso la parola scritta da altri – dell’animo umano.
Si scopre così booktherapist degli altri, oltre che di se stessa.
“I libri hanno un potere magico: il segreto è la capacità di lasciarsi chiamare dalle parole”, afferma.
Stefania nasce come giornalista, ma abbandona presto questo mestiere per dedicarsi alla scrittura di romanzi (non ancora terminati), perché la parola giornalistica evapora, mentre quella narrativa resta per sempre.
Si dedica all’attività di editor, autrice tv, aiutoregista: il mondo della comunicazione a trecentosessanta gradi vissuto da una “viaggiatrice solitaria”.
Dalla prossima primavera si cimenterà con la “Terapia del Libro” rivolta a gruppi di liceali. Mentre per gli incontri singoli continuerà a occuparsi di non più di un incontro settimanale: “Ho bisogno di tempo per leggere, riflettere, pensare ai libri giusti per l’esigenze della persona che devo incontrare”, dichiara.
Una mistura di empatia, cultura editoriale e tecnica: questa è la booktherapy.
Dove il libro è l’occasione. La booktherapist la guida. Se stessi la meta.
http://www.milanoweb.com/
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